Notizie I bambini sono come dei cristalli in un negozio chic .. ei genitori spesso come elefanti che entrano in quel negozio…. amara constatazione che rimugino oggi tra me e me.

Oggi, si proprio oggi nell'immediato post-feste pasquali, dopo avere ricevuto le diverse telefonate di questo o quell'assistito che di serenità, Resurrezione, Pace non ha visto (o non ha voluto vedere) nemmeno l'ombra, il pensiero diventa molto più insistente.

Nel litigio, nella animosità e conflittualità che contraddistingue le fasi della separazione, nei suoi momenti iniziali (più difficili) quando si presentano davanti a me storie complesse di famiglie disgregate …quando mi si raccontano in maniera più o meno concitata episodi, litigi, violenze verbali accadute in questo o in quel giorno (nei sabati e domeniche o giorni di festa perlopiù) la prima domanda che faccio e che mi faccio?

Ma erano presenti i figli?

Al novanta per cento la risposta sarà: si… c'era Francesco (tredici anni), c'era Roberta (sei), c'erano … c'erano… Luigi, Giovanna, Nicola….

Subito scatta la seconda domanda. Quale reazione hanno avuto?
"Avvocato ci sono abituati…avvocato mio figlio ha preso le parti del padre….avvocato mio figlio mi ha chiesto perché non cercate un accordo".
Ecco ci sono abituati …ecco partecipano al tutto e cosa hanno dovuto sentire, subire?
"Avvocato ieri litigavamo perché mio marito ha una amante… lo sappiamo già io e lei ce lo ha detto l'investigatore privato… torna tardi… i fine settimana è irreperibile. Abbiamo anche scoperto che sta locando una casa e sta piano piano portando via oggetti dalla nostra… non ne ho potuto più, gli ho chiesto senza mezzi termini "perché stai portando via le cose, le porti da lei?" 
La risposta, condita da insulti, minacce di schiaffi, rotture di piatti e bicchieri, è stata "tu sei una pazza visionaria... portami le prove… e poi non hai in mano nessuna ordinanza del giudice che mi possa impedire di fare questo". 
Avvocato, Luigi era presente ha sentito tutto… è rimasto zitto inebetito… e così tutto il giorno. Giorgio invece, con l'irruenza dei suoi venti anni, ha cercato di prendere in mano la situazione… ho temuto per il peggio… per questo le ho mandato numerosi messaggi telefonici …. non sapevo se chiamare o meno la Forza Pubblica. Avvocato, non ne posso più quando arriva il giorno di questa Benedetta udienza Presidenziale".

"Tra tre mesi signora abbiamo appena depositato! " pensando tra me e me, fra tre mesi il povero Luigi sarà pronto per una bella perizia in Tribunale e Giorgio spero se ne sia andato a vivere con gli amici.

Non meno diversa la situazione che ho avuto davanti questa mattina in udienza: tre figli, una madre ed un padre. 
Due coalizioni: una figlia con il padre contro la madre; due figli con la madre contro il padre.
Sono passati quattro anni dalla separazione dei loro genitori ed i due fronti sono rimasti ben compatti.

Le frasi ascoltate oggi sono quelle che ho sentito tante volte in questi quattro anni, come se tutti questi familiari abbiamo conservato la loro parte, recitandola ogni volta in maniera sempre più convincente davanti alla controparte, davanti ai loro avvocati, davanti, quando occorre, anche ai giudici. Davanti a se stessi.

Ma quello che mi colpisce più di tutto è come quella ragazzina di undici anni, oggi adolescente, continui con tanta convinzione a recitare il suo ruolo.. ruolo che prima le hanno dato e che oggi ha sposato, rendendolo parte della propria identità.

Senza rendersi conto, però, dell'enorme 'amputazione per sempre subita: la mancanza di un genitore che con lei si è comportato da elefante, e che adesso, troppo tardi, piange sui cristalli rotti!

Davvero questo è il modo giusto di vivere una separazione?

 


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