Tizio in procinto di partire per due settimane per motivi personali invia una missiva del seguente tenore alla moglie :"saro' fuori per motivi personali, saro' peraltro difficilmente reperibile ma assicuro la presenza di mio padre nei giorni di frequentazione a me spettanti con il rispetto degli orari e delle modalita' previsti dal Tribunale. Nel fine settimana, invece, sara' mio fratello a prendere i bambini e li terra' con se' sino alla domenica. Ti invito a rispettare il provvedimento ed a non creare problemi a me ed ai miei parenti con ingiustificati dinieghi". In buona sostanza il padre in questione delega terzi ad esercitare il proprio ruolo in propria assenza. Alle legittime ricriminazioni della madre che obietta "Capisco che non vuoi lasciarmi a terra viste le mie difficolta' a tenere i bambini al tuo posto, dati i miei orari di lavoro ma vorrei farti notare che la tua puo' essere considerata una proposta e non una imposizione perche' la frequentazione e' un diritto personalissimo non cedibile a terzi....E' pur vero che tuo padre e' da sempre delegato a prendere i bimbi in attesa del tuo arrivo ma un conto e' tappare i buchi in attesa del tuo arrivo, un conto e' proprio cedere a lui un diritto che e' tuo proprio..". Questo e' un caso estremo ma la questione della delega a terzi non e' rara. I delegati in questione sono spesso i nonni. Prelevano i nipoti e li tengono con se' in attesa dei figli. Od ancora nel fine settimana di spettanza del genitore non collocatario spesso e volentieri stanno con i nipoti piu' tempo del genitore che a loro li lascia per mezze od intere giornate. Senza addentrarci sul diritto dei nonni a stare con i nipoti, tutelato dalla legge, quid iuris in merito? In regime di affidamento condiviso l' esercizio della potesta' ordinaria spetta disgiuntamente a ciascun genitore e questo significa che ognuno di essi puo' disciplinare come meglio crede il tempo trascorso con i figli: fargli fare sport, lasciarli ad una festa, a casa di amichetti o cuginetti ed anche in compagnia di nonni, ziii, amici, baby sitter. Il tutto ovviamente con moderazione e che non si realizzi una vera e propria delega o meglio cessione a terzi della propria frequentazione con i figli. Cosa evidente nel caso in apertura proposto. Quindi poiche' i bimbi non sono pacchi postali e bisogna rispettare loro e tanti genitori che per svariti motivi non riescono a stare con i propri figli intepretiamo con moderazione questo esercizio della potesta condivisa.....ed assicuriamo ai nostri figli la presenza necessaria per la loro crescita e sviluppo.


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