di Laura Genovese

E' senza ombra di dubbio una sentenza innovativa quella emessa lo scorso 9 aprile 2013 dal dott. Paparo del Tribunale di Firenze; questi, nel disporre l'affido condiviso del figlio undicenne di una coppia in sede di divorzio, ha ordinato che al ragazzo venisse concessa la doppia residenza dato che i genitori vivevano in Comuni diversi.
Il ragazzo dunque, oltre che essere affidato ad entrambi i genitori doveva essere altresì domiciliato e residente presso tutti e due.
Con il doppio domicilio – secondo il Giudice – il ragazzo potrà ottenere una serie di vantaggi, come per esempio usufruire dei centri estivi organizzati da entrambi i Comuni dove risiedono i genitori, visto che nelle loro abitazioni dovrà trascorrere esattamente la metà dei giorni dell'anno, dunque anche il periodo in cui la scuola é chiusa.
La doppia residenza permetterà tra l'altro ai genitori, a differenza di quanto avvenuto finora, di accedere ad agevolazioni fiscali, a contributi, a sovvenzioni pubbliche in quanto il figlio risulterà nello stato di famiglia di entrambi, documento fondamentale per esempio per il calcolo dell'Isee.
Ancora, il giudice ha disposto che le comunicazioni sul ragazzo debbano essere inviate a tutti e due gli indirizzi di residenza, permettendo così a entrambi i genitori di essere ugualmente informati sulle questioni riguardanti il figlio.
Il commento unanime a questa sentenza è stato che disporre la doppia domiciliazione del minore è in perfetta sintonia con il principio dell'affidamento condiviso; in questo modo le case dei figli saranno due, quella della mamma e quella del papà, non esisterà più il genitore presso il quale il figlio risiede stabilmente e quello che nonostante la nuova legge, nei fatti, gli farà visita di tanto in tanto.
Insomma, tutti sperano che questa coraggiosa pronuncia possa fare da apripista per le successive altre, in modo da rafforzare il concetto di pari responsabilità genitoriale non solo sulla carta ma anche e soprattutto nei fatti. 


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