Questa mattina sono andata via dal tribunale decisamente soddisfatta; ancora mi risuonano in mente le parole del simpatico e pratico giudice che mi sono trovata davanti.

La storia è una come tante. Una coppia si separa, due bambini di 7 e 10 anni da crescere, un presunto accordo in sede di separazione che non viene quasi mai rispettato, un assegno di mantenimento a carico del marito per la moglie e per i figli.

E ancora una volta siamo alle solite: il marito non paga o paga con grossi ritardi, la moglie notifica più precetti per ottenere quello che le sarebbe dovuto.
E non finisce qui perchè il padre pare che non aiuti i bambini a fare i compiti e che il pomeriggio destinato a stare con loro si risolva in ore passate davanti alla tv a guardare cartoni animati.

Insomma nulla di diverso da quello che noi avvocati abbiamo tante, tantissime volte trattato. La differenza questa volta però la fa il giudice che all'udienza di questa mattina ha quasi perso le staffe ricordando alla mia cliente e a tutti gli avvocati in aula la loro funzione e soprattutto il ruolo che i genitori possono assumere in alcune circostanze.

Nel caso di specie la signora ha voluto che il giudice ascoltasse le sue ragioni ed esordisce dicendo "giudice io faccio di tutto perchè i miei figli stiano col padre, ma si rende conto che domani che è la festa del papà lui non voglia averli con sè?" e ancora " giudice il problema è che i ragazzi con il padre non fanno i compiti quindi andrebbe modificato l'orario di visita per non spezzargli il pomeriggio e creare poi a me disagi la sera fino a tardi"; e ancora, "giudice mio marito dovrebbe vedere i ragazzi dal venerdi pomeriggio e non dal sabato alla domenica sera a weekend alterni".

Al terzo "giudice" avrei voluto filmare l'espressione del suo volto! Esprimeva nervosismo misto a rassegnazione perchè le parole che ha pronunciato pochi secondi dopo credo le avrà ripetute ormai migliaia di volte.

In sintesi il giudice risponde così; cara signora fa benissimo a facilitare i rapporti dei suoi figli con il padre, dovrebbero tutte prenderla ad esempio; purtroppo in merito ai compiti non posso esserle di aiuto perchè io faccio un altro mestiere e sono qui per ben altre ragioni; sono sicuro però che i suoi figli non subiranno traumi ad andare a scuola senza fare i compiti una volta a settimana nè a non festeggiare con il padre la festa del papà, perchè magari staranno benissimo insieme a lui tra due giorni e senza ricorrenze da festeggiare. 

Quanto al venerdi o al sabato sono cose che dovete stabilire tra di voi. Ricordiamoci che non siete più marito e moglie ma continuerete per sempre ad essere una madre e un padre e che se io dovessi mettere bocca anche su quante volte a settimana i ragazzi devono mangiare la pizza con la madre avrei un ruolo di centinaia di migliaia di cause. 

Ricordatelo che le uniche vittime sono i vostri figli che per colpa dei vostri dispetti vivranno con malessere cose di cui nemmeno si accorgerebbero se viveste insieme. Non è possibile che corriate dal giudice per ogni mancanza dell'uno o dell'altro, per ogni orario non rispettato o per ogni più piccola e banale esigenza, soprattutto perchè io potrò magari disciplinare le cose per un paio di anni, ma poi? Poi il problema resta vostro quindi imparate fin da subito a gestirlo con serenità ed intelligenza.

Risultato; il giudice rigetta tutte le istanze, invita i coniugi ad un percorso di mediazione e liquida noi avvocati con un sorrisino soddisfatto.


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