La società si trasforma, cambiano i costumi, si incomincia, lentamente, a stravolgere il vecchio assetto sociale, i vecchi valori: la donna incomincia ad emaniciparsi, si introduce l'aborto, il divorzio, si incominciano a valorizzare non più gli aspetti formali delle relazioni, ma quelli sostanziali. Si sta, altresà¬, assistendo ad un progressivo frammentarsi della famiglia: non solo diminuisce il numero dei componenti del nucleo familiare, ma si sta passando da un modello di famiglia fondato sul matrimonio e composto da due genitori e figli alle famiglie monogenitoriali, a quelle unipersonali, a famiglie "plurinucleari", ossia quelle in cui i genitori, uniti o no in matrimonio, hanno figli propri accanto ad altri provenienti da precedenti unioni, a convivenze more uxorio con e senza figli. A ciò si aggiunge la rivendicazione dei single di adottare o procreare tramite fecondazione assistita e la lotta delle coppie omosessuali ad essere riconosciute giuridicamente e socialmente.

La nozione (giuridica e non) di "famiglia", quindi, si è trasformata in una pluralità dinamica e flessibile, in cui il vincolo più che giuridico, è "affettivo", "sentito" dai vari componenti. La stabilità dello stesso vincolo non è dettata dall'esterno, dalla legge, ma deriva da un volere personale interno.


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