Scena prima.
Tre bambini di sei, dieci e tredici anni sono seduti con un genitore ed il suo avvocato in una stanza della Questura, ufficio minori. Sono stati convocati da un Commissario, simpatico e preparato, che cerca in tutti i modi di mettere a loro agio i malcapitati minori ed in buona sostanza ci riesce abbastanza bene. Perché malcapitati?
L' altro genitore ha fatto un esposto lamentando inadempienze agli accordi di separazione di vario genere, a torto od a ragione. Il risultato e' che i suoi tre figli non sono a scuola oggi ma in Questura dove sono stati convocati per accertamenti informali sulle loro condizioni di vita.

Scena seconda
Un bambino di otto anni, vestito con il grembiulino blu perché dopo "voglio andare a scuola ho matematica e mi piace", si trova all' ingresso del Tribunale. L' avvocato del genitore che lo accompagna mostra al poliziotto all' ingresso il provvedimento che ha disposto l' audizione del bimbo davanti al giudice della separazione. Perché in Tribunale i bambini non possono entrare! L' avvocato lo prende dolcemente per mano per condurlo presso la stanza del giudice insieme alla sua mamma. Mentre percorre i freddi corridoi pensa, con una stretta al cuore, a suo figlio di cinque anni pur continuando a parlare con quel pulcino spaurito della scuola, del suo bel grembiulino con il disegno di Toy Story , di suo figlio che il prossimo anno andrà a scuola.
Nella stanza un giudice, preparato, simpatico, disponibile -ma pur sempre un Giudice agli occhi del bambino- un elegante cancelliera, la mamma, il suo avvocato ed un altro signore con la barba, l' avvocato di papà.
Tutti insieme seduti il bimbo si rilassa ascoltando il buon giudice che parla di tante cose interessanti. Gli è simpatico e gli recita anche la poesia di Natale che ricorda benissimo. Ma mentre con dolcezza si arriva, con giri di parole, al nodo della questione...ovvero della sua avversione a stare con il papà, il bimbo si rannicchia sulla sedia e bisbiglia qualcosa.....chiudendosi in un "non lo perdono.. perché una volta mi ha dato uno schiaffo e quell' altra non mi ha fatto giocare con il mio amichetto... non ci voglio andare...non ci voglio andare......"

Bambini davanti ad un poliziotto, bambini davanti ad un giudice, bambini davanti ad uno psicologo, bambini davanti ad un assistente sociale....bambini....e basta.
Quante scene come queste ogni giorno si ripetono con le stesse modalita'! Quanti bimbi devono distolti dai giochi, dalla scuola per passare un giorno, nelle migliori delle ipotesi, da adulti!
Se solo mamma e papà capissero che a questo punto non ci si deve mai arrivare, occorre intervenire prima molto prima che tutto questo accada. Non si può consentire che chi non ha colpa si debba assumere il carico pesantissimo di una separazione, quella dei genitori, per il solo fatto che questi ultimi, non avendo mai voluto affrontare il loro conflitto personale, cercare ed accettare la giusta trasformazione di vita che ne consegue, con i mille mezzi a disposizione (psicoterapia, mediazione familiare, almeno una separazione consensuale) oggi lo portino nelle aule dei Tribunali per arrivare a questo risultato. ...Un risultato che non soddisfa nessuno e che quasi mai risolve i problemi!

 


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