Non si aspettava che da un giorno all' altro potesse succederle tutto così improvvisamente.
Lea, professionista nota nel suo paesino con uno studio in prossimità della propria abitazione per essere sempre a portata di mano per i figli, l' uno tredicenne, l' altro universitario, dopo anni di matrimonio oramai senza speranze, con un marito che da tempo le preferiva un' altra, riteneva fosse inutile fingere una relazione ed unione familiare oramai incenerita.
Le sembrava giusto ed onesto fare quel passo che il marito non aveva il coraggio di intraprendere...inviargli un invito a negoziare la loro separazione personale.
Il suo avvocato le aveva ben spiegato il nuovo istituto della negoziazione assistita e Lea voleva proprio intraprenderne il percorso per evitare giudici e Tribunale.
Non poteva immaginare che la sua richiesta avrebbe trovato una risposta del tipo: fammi sapere cosa vuoi e poi ti dico se accetto o meno il tuo invito.
"Cosa voglio? Dobbiamo parlarne insieme, vedere cosa e' meglio per i figli...non voglio dettare nulla, voglio raggiungere un accordo condiviso" si indigna Lea!
E' questo lo spirito della negoziazione che il suo legale le aveva ben spiegato.
Tutto precipita vorticosamente......il marito loca in tutta segretezza una casa, l' arreda di tutto punto con la complicità del figlio grande...sino a quando un giorno prepara le sue valigie e quelle dei figli, minore compreso, e con grande enfasi annuncia: "noi c'è ne andiamo!"
" Come ce ne andiamo? Dove? Marco ha solo tredici anni e' nato in questa casa, ha la scuola, durante il giorno io sono più disponibile, lo accudisco" si dispera Lea..."Noi ce ne andiamo tu non puoi farci nulla rassegnati...tu l' hai voluta" le risponde il marito.
Inizia il suo incubo e non di rado siamo abituati a trovarci di fronte a situazione inversa.
I suoi figli, che fino a qualche giorno prima erano stati con lei sola in vacanza in armonia ed in casa non avevano dato segnali particolari, ora la rifiutano.
Il grande in particolare. Il piccolo, quasi rassegnato alla situazione, assiste da automa agli eventi, rimettendosi alla decisione dei due uomini più grandi di lui.
"Non occorre aspettare un provvedimento del Tribunale, non occorre disciplinare un collocamento del figlio minore, la tua minaccia di denunziarmi per sottrazione di minore e' ridicola...accontentati di vedere tuo figlio nel fine settimana accetta e basta"le dice convinto il coniuge.
Ripensa alle belle parole a lei spiegate dal suo avvocato: bigenitorialita', affidamento condiviso, negoziazione, collocamento del minore di età'concordata o decisa dal giudice...
"Tutta aria fritta....la legge del più' forte sembra avere repentinamente preso il sopravvento" pensa , aggrappandosi alla speranza di una udienza Presidenziale di li' a poco a venire.
La legge del più' forte ha i giorni contati ma i suoi giorni hanno irrimediabilmente segnato il più debole...ed il più debole non e' Lea...ma il frastornato tredicenne!
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