Giulia, separata da alcuni anni e con un figlio oramai grande, decide di tornare nella propria città di origine per accudire un fratello, gravemente disabile ma non soggetto ad alcun provvedimento di interdizione o inabilitazione.
Morta la madre, dei cinque fratelli di Giulia, sparsi in giro per il mondo, nessuno e' seriamente intenzionato ad accollarsi tale problematica. Ma Giulia, ricordandosi la promessa fatta alla madre in punto di morte. Tutta la sua giornata e' scandita per lui, la vita privata di Giulia ruota intorno al fratello. Visite mediche, attività sportiva riabilitativa, ottima alimentazione, rapporti con tutti i possibili ed immaginabili uffici Pubblici....insomma molto da fare per 24 ore al giorno. Anche di notte Giulia non riesce a riposare tranquillamente. Dopo avere compilato l' ennesimo modulo presso il solito ufficio Pubblico ed avere assunto la ennesima responsabilità' anche amministrativa per conto del fratello, che la segue ovunque, decide, per essere più tranquilla nel proprio operato, di chiedere la nomina di un amministratore di sostegno. O meglio presenta al Giudice Tutelare una istanza "candidandosi" per tale ruolo. Il ricorso deve essere notificato o comunque messo a conoscenza di tutti i fratelli, i quali hanno il diritto di intervenire in udienza e dare il proprio parere. Giulia e' agitata i fratelli sono evasivi e solo uno di loro ha inviato una formale manifestazione di consenso. Il giorno della udienza troverà, invero, tre fratelli, accompagnati dal proprio legale, che si opporranno fermamente alla sua nomina come amministratrice per i più strampalati motivi. Davanti al giudice succede il prevedibile: litigi furibondi tra i germani e Giulia che tirerà fuori tutta la sua disperazione, mista a rabbia, per avere sacrificato tutto e nemmeno essere riconosciuta.
Il Giudice Tutelare, anche qui come prevedibile, trovatosi di fronte a tale ostilità,nomina, come la prassi vuole in questi casi, amministratore di sostegno un terzo.
L' amministratore inizia a svolgere con competenza e accuratezza il suo ruolo,
entrando anche nelle simpatie dell' amministrato, cui si rivolge con dolcezza. Ma non in quelle di Giulia che avrà un nuovo e più gravoso compito da svolgere vivendo con il fratello. Dovrà rendicontare ogni singola spesa effettuata da quella alimentare a quella per la gestione della casa. Ogni scontrino dovrà essere conservato. Le attività sportive o di svago, od anche il solo ristorante mensile che si concedeva con il fratello devono essere approvati e rendicontati. Anche la settimana di mare che Giulia era solita far fare una volta all' anno al fratello dovrà essere autorizzata dal Giudice tutelare, poiché intaccati risparmi dell' amministrato. Unica consolazione e' il riconoscimento da parte del Tribunale in suo favore della indennità di accompagnamento percepita dal fratello, circa 500 euro al mese. Una badante notte e giorno quanto prende si chiede Giulia...che si sente ora in trappola. Sperava di essere agevolata nel suo compito ma si trova oggi in una gabbia ancora più stretta. La sua disperazione aumenta e si riverserà sul malcapitato amministratore di sostegno.....la tensione e' alle stelle.......tanto che ci si ritroverà nuovamente di fronte al Giudice Tutelare. Ma a volte quando si è' raschiato il barile ....si risale improvvisamente. Giulia sfogherà il suo dolore, la sua rabbia per avere lei attivato una procedura e trovarsi lei ora invischiata nella stessa, non solo abbandonata ama anche calunniata dai fratelli. Il suo dolore viene riconosciuto ed accolto tanto dal giudice quanto, ma soprattutto, dall' amministratore di sostegno. Ora Giulia accetta l' amministratore con cui fortunatamente ha trovato un equilibrio. Si volta verso il fratello, che le sorride come un bambino. E' pronta a ricominciare il suo compito ricordando le parole della madre.
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