Capita nei giudizi di separazione e divorzio che, allorquando la documentazione reddituale non è sufficiente, è contraddittoria o in contrasto con altre risultanze, il giudice istruttore per un conforto acceda alle indagini della Polizia Tributaria. Capita anche che, quando queste indagini non chiariscono le idee e la situazione patrimoniale dei coniugi sia comunque ingarbugliata e ci sia necessità di sbrogliare la matassa per chiarire una volta e per tutte equamente in merito all'assegno di mantenimento, che una parte vuole aumentare e l'altra ridurre, che il giudice istruttore ancora una volta ricorra ad ausiliari. In questo caso alla c.d. consulenza tecnica contabile. 

Consulenza contabile anche spesso utilizzata nei giudizi di rimborso tra coniugi. Si pensi alle cause attinenti il rimborso delle quote di mutuo, di prestiti personali od altre obbligazioni versate solo da un coniuge che, dopo la separazione, ne chiede rimborso all'altro. 

Situazioni in cui v'è la necessita di spulciare voce per voce gli estratti conto depositati agli atti e la varia documentazione bancaria attestante i pagamenti effettuati dall'uno e dall'altro dei coniugi al fine di meglio verificare chi ha dato cosa e conteggiarne conguagli e rimborsi. La consulenza non di rado è una scelta necessitata in situazioni particolarmente complicate. 

La situazione patrimoniale dei coniugi potrebbe necessitare indagini più approfondite di bilanci di società, libri contabili etc. di quei soggetti lavoratori autonomi, per esempio, i cui effettivi guadagni non risultano ben chiari dalle sole dichiarazioni dei redditi. Non di rado accade che nell'esame del quadro delle dichiarazioni riguardanti i redditi delle parti, il famoso quadro RB del 730 per esempio, risulti un reddito complessivo di importo importante, con oneri detraibili di rilevante entità ed un reddito imponibile che diventa piccino piccino a seguito delle detrazioni. 

Ed allora la necessità di andare ad esaminare quelle voci di spesa da parte del contabile anche spulciando le fatture acquisti, delle quali verrà richiesta la esibizione, per verificarne la congruità. E' capitato, invero, di trovarsi di fronte ad un rappresentante di commercio, che operava solo, con studio presso la propria abitazione, ma che detraeva all'impazzata le più disparate voci per abbattere il proprio reddito...dalla macchina di gran lusso cambiata ogni due anni , al ristorante rinomato quotidiano etc, all'albergo prenotato anche nel fine settimana. 

Certo la consulenza contabile non sopperisce e non sostituisce le indagini fiscali e con loro non interferisce essendo destinata ad essere un canovaccio per il giudice sul quale lavorare per definire la congruità di assegni di mantenimento da disporre o già in vigore. La consulenza certo chiarisce i conti, li fà in buona sostanza quadrare per stabilire all'euro esatto la giusta somma di mantenimento, come un esperto consulente, mi ripete mentre mi accingo a chiedere al giudice un rinvio per bonario componimento in un annoso giudizio di separazione. 

Ma mi chiedo se questa materia possa essere decisa ancora con il bilancino. Mi chiedo se sono solo conti da fare quadrare o piuttosto non occorrano valutazioni che vanno oltre i freddi dati contabili… considerando le persone che di mezzo ci vanno e la loro vita diversa.


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