Nel corridoio del Tribunale dopo una estenuante trattativa che mi ha portato a chiudere in due ore due cause a meta' corsa proprio, mentre mi stavo complimentando con me stessa per il risultato conseguito ed il contenuto dell' accordo raggiunto, mi giunge, gelandomi il sangue, la voce del mio assistito che mi dice d' un fiato: "avvocato va bene chiudiamola qui ho firmato come mi ha suggerito ma non sono affatto soddisfatto e devo dirle una cosa davvero....da buon napoletano...lei non ha a' cazzimma".

Sono nata a Napoli, con il cuore li' ma il corpo trapiantato altrove, capisco e non capisco il mio dialetto, dopo tanti anni di vita fuori sin da bambina, ma questa espressione tipica e' tutto un programma.
Prendiamo la definizione di Pino Daniele che ben la coglie "'A cazzimma. Chi non è napoletano e non ha mai avuto modo di sentire questo termine, si chiederà giustamente di che si tratti. Ebbe', "cazzimma" è un neologismo dialettale molto in voga negli ultimi tempi. Designa la furbizia accentuata, la pratica costante di attingere acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici più intimi, i propri parenti [...]. È l'attitudine a cercare e trovare, d'istinto, sempre e comunque, il proprio tornaconto, dai grandi affari o business fino alle schermaglie meschine per chi deve pagare il pranzo o il caffè" (P. Daniele,Storie e poesie di un mascalzone latino, Napoli, Pironti, 1994, pp. 52-53). 
Detta cosi' sono contenta di non avercela questa cazzimma.
E mi chiedo perche' nell' immaginario collettivo un buon avvocato per essere e rimanere tale debba necessariamente essere astuto, scaltro, malvagio.
Quasi che con questa famosa cazzimma si possa ottenere qualcosa in piu' in un processo, in una causa....dove la preparazione tecnica conta in buona percentuale, sperando venga altrettanto condivisa dal Giudicante. Di questi avvocati che si agitano in udienza, mettono la maschera del cattivo per fare impressione sul cliente non certo sul giudice , litigano, gesticolano ....il tempo e' passato.
Il risultato non si raggiunge certo in questo modo.
Il risultato e' frutto di un costante lavoro che unisca alla preparazione professionale, tecniche di mediazione, di comunicazione efficace...armi queste molto piu' affilate e bianche rispetto alla famosa cazzimma, inconcludente e presuntuosa.
Per cui fatevene una ragione non saremo cattivi, scaltri, bastardi, scorretti come molti ancora chiedono....i processi sono gia' abbastanza lunghi, complicati e densi di coinvolgimento emotivo, soprattutto in quelli familiarI, che considerare a'cazzimma come nota vincente e marcia in piu di un buon legale e' del tutto sbagliato. E ricordate che se il vostro avvocato parla fitto fitto con quello di controparte non vi sta certo tradendo ma sta lavorando per voi ..le parole pacate e giuste sono molto piu' efficaci e concludenti cosi' come il rispetto di lealta' e deontologia.
A voi la scelta.


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