I genitori non li scegliamo ma a volte, e non troppo di rado, capita di non volerli e men che meno di essere il loro bastone della vecchiaia ..ma i genitori volenti o nolenti sono i nostri e purtroppo invecchiano come tutti noi ed abbisognano di aiuto, danarosi o meno danarosi che siano.
Ma la legge protegge solo i vecchi genitori in difficolta' economica prevedendo il loro favore gli alimenti, cosi come per altri parenti ma non un obbligo vero e proprio di assistenza morale. La legge guarda solo l' aspetto materiale od al massimo le situazioni limite di incapacita' che obbligano i parenti stretti a prendersi direttamente od indirettamente, leggasi badanti, cura di loro, pena applicazione del codice penale.
Ma quando un genitore ha la fortuna (sventura) di essere economicamente autonomo...la legge si dimentica di lui e certi figli pure.
I figli lo possono legittimamente ignorare e non aiutare perche' puo' permettersi aiuti a pagamento. La legge certo non li tutela...per carita' l' obbligo di assistenza morale e materiale e' previsto solo per i coniugi.
E la beffa e' che se il genitore ha degli obblighi di mantenimento nei confronti dei figli non ancora autonomi sara' costretto ad assolverli senza nulla pretendere in cambio.
La legge tutela i figli ma non i genitori ancora una volta....il peccato di ingratitudine non e' sanzionabile per il nostro diritto.

Ricordo il caso scioccante di un padre, un professionista che, andato in pensione anticipatamente per motivi di salute, ha sempre avuto uno scarsissimo rapporto con i figli a causa di una separazione conflittuale che l'aveva allontanati da lui. A questi figli universitari il padre elargiva un assegno di mantenimento molto alto. Allorquando ha però avuto bisogno di loro in un difficile momento causato dalla sua malattia la prole tutta si è rifiutata di prestargli la benché minima assistenza, rifiutandosi di fargli visita anche quando questo padre, ammalato di diabete aveva subito una amputazione. Dovette gridare il suo dolore ad estranei senza potere abbracciare i figli.
Il paraddosso e' che nessuno di loro nemmeno gli e' venuto in aiuto per comperargli delle medicine allorquando la badante era in permesso, durante una domenica pomeriggio costretto sulla sua sedia a rotelle.
Questi figli continueranno a percepire il loro assegno di mantenimento e nessuna legge li obbligherà mai a prestare assistenza morale al genitore malato, solo perche' ricco e non incapace.
Nemmeno i giudici in un procedimento di modifica delle condizioni se la sentiranno di ridurre quel bell'assegno di mantenimento in nome di principi morali.
I ragazzi hanno diritto a quel tenore di vita, il padre e' facoltoso ed anche se malato non ha altrettanti diritti di assistenza o quantomeno gratitudine morale. Nessuna legge li prevede e nessuna legge sanziona questi comportamenti.
Ma è alquanto ingiusto questo vuoto normativo. Se i giovani hanno bisogno di aiuto per avviarsi verso la professione e' anche diritto dei genitori avviarsi verso una dignitosa vecchiaia. 


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